martedì 13 ottobre 2009

ARTISTI IN VETRINA : I VINCITORI DELLA PRIMA EDIZIONE

E' con piacere che Le Café des Artistes presenta i vincitori della prima edizione del concorso "Artisti in Vetrina".
Sono, in ordine alfebetico, Paolo Bandinu, Grand Chiren, Ettore Maldera, Stefano Mancini e Anna Pisetta.

I cinque artisti selezionati operano nel campo dell'arte e della cultura, con esposizioni sul territorio nazionale ed estero. Ognuna delle cinque opere è stata scelta per l'originalità nel suo genere e la forza espressiva.
Saremo lieti di dedicare ad ognuno di loro, prossimamente, un articolo di approfondimento per conoscerne più da vicino la storia, le opere, l'ispirazione e tutto quello che vorranno raccontarci di sè e del loro mondo.
Vi presentiamo le opere che sono visionabili, inoltre, nella gallery permanente di Le Café des Artistes.

    Paolo Bandinu, So-Stanza, olio su tela

"So-Stanza", di Paolo Bandinu, è una camera mentale. La scena immortala l'immobilità della stanza che vive attraverso il respiro delle anime che la abitano, in un continuo flusso temporale, tra ciò che è accaduto è ciò che accadrà. "Storie pittoriche", che si snodano sulla tela come in un video.


Grand Chiren (Carloluigi Colombo), con Sogno 112 ds Cleopatra 11, 332 sec. prima che l'aspide la uccidesse, rivela la natura onirica del suo lavoro, che si avvale dell'utilizzo di linee e colori puri. La visione oltre la materia, garantita dall'esperienza onirica, secondo Grand Chiren, permette all'uomo di raggiungere pienamente la sua essenza, quella di "essere contemplatore, con un'alta concezione del bene".

Grand Chiren, Sogno 112 ds Cleopatra 11, 332 sec. prima che l'aspide la uccidesse, olio su tela


"Minore, Maggiore, Diverso, Simile, Uguale" di Ettore Maldera, riprende i significati della simbologia matematica, per applicarli alla ricerca intimistica. "Minore, Maggiore, Diverso, Simile, Uguale" è un ritratto interiore, non figurativo, che mostra il confronto che nasce in ogni individuo fra sè e ciò che lo circonda: persone, oggetti, situazioni.
L'opera sembra inoltre rappresentare una porta, simbolo antropologico del passaggio, dell'apertura, in questo caso, fra il sè e il mondo esterno.

Ettore Maldera, Minore, Maggiore, Diverso, Simile, Uguale
Tecnica mista su legno, cm 45x105



"Il Principe giocondo" di Stefano Mancini "va per monti e per pianure, per trovare la propria principessa, colei che gli darà il fatal bacio che lo farà innamorar".
Nelle opere di Stefano Mancini personaggi fiabeschi, leggeri e colorati si muovono all’interno di castelli colmi di fantasia, in un mondo fatto di tanti ritagli di carta, uniti dalla forza espressiva del colore del pastello a olio.
Splendida celebrazione dell'amor cortese, della grande tradizione epico - cavalleresca italiana ed europea.

Stefano Mancini, Il Principe giocondo
Collage di stoffe, cartone e foglia oro, acrilici e pastelli a olio su cartone, cm 50x70



Anna Pisetta, utilizza l'arte come mezzo espressivo per dar forma al pensiero e all'atto del pensare. Così in "Pensiero" la tela accoglie l'occhio e lo sguardo, come mezzo di osservazione rischiarato dalla luce. E' lo strumento necessario, la via definitiva dell'essere umano alla ricerca di sé. 


 Anna Pisetta, Pensiero, olio su tela, cm 66x66


Le immagini presentate sono esclusiva proprietà dei rispettivi autori. Tutti i diritti riservati.



venerdì 2 ottobre 2009

"Chagall e il Mediterraneo" al Palazzo Blu di Pisa

Si inaugura il prossimo 9 ottobre la mostra "Chagall e il Mediterraneo" al Palazzo Blu di Pisa. Per l'occasione 150 opere fra dipinti, sculture, ceramiche e litografie dell'artista russo che dal 1926 in poi incontra i colori del Mediterraneo e le sue terre.

La mostra, curata da Meret Meyer e da Claudia Beltramo Ceppi, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, in collaborazione con il Comune e Giunti Arte mostre musei, raccoglie opere provenienti dal Musée National Marc Chagall di Nizza, il Centre Pompidou di Parigi, il Musée Matisse di Le Cateau Cambrésis e da collezioni private ed è la prima di un ciclo triennale che vedrà protagonisti i maestri del Novecento. E' già infatti in programma per l'autunno 2010 un'esposizione dedicata al catalano Joan Miró.

Per prenotare e acquistare i biglietti vai alla pagina: www.vivaticket.it/chagall

Argomenti correlati: "A Villa Olmo una mostra per celebrare i Maestri dell'Avanguardia Russa"

mercoledì 30 settembre 2009

FESTIVAL VERDI. "I Due Foscari" in anteprima al Teatro Regio di Parma

Si inaugura domani 1 Ottobre al Teatro Regio di Parma la kermesse dedicata all'opera verdiana. Per pochi fortunati, però, la manifestazione ha già avuto inzio oggi pomeriggio, con l'anteprima de "I Due Foscari", che ha lasciato il pubblico entusiasta ad applaudire senza sosta Leo Nucci, nei panni di Francesco Foscari e Tatiana Serjan in quelli di Lucrezia Contarini. Splendida l'interpretazione e la presenza scenica di Nucci, che ancora una volta non delude il pubblico del Teatro Regio. La vicenda appassionata della sorte di un padre (Leo Nucci), al contempo doge di Venezia e un figlio, l'altro Foscari, Jacopo (Roberto De Biasio), condannato innocentemente per omicidio. Nulla può il padre contro la sete di giustizia e vendetta del Consiglio dei Dieci, per cui sacrifica alla presunta giustizia la felicità e la libertà del figlio. In esilio a Creta, questi morirà, lasciando disperata la moglie Lucrezia che tanto ha lottato affinchè il doge cedesse all'amore filiale. Magnifica la forza vocale ed espressiva di Tatiana Serjan che incanta dall'inzio alla fine dell'opera. Intanto giunge al doge la notizia del vero omicida. Il figlio è innocente e può tornare in patria. Egli se ne rallegra ma è Lucrezia ad avvisarlo che ormai è troppo tardi. Francesco Foscari, spogliato dei suoi poteri temporali dal Consiglio dei Dieci che decide di eleggere un nuovo doge e addolorato per la perdita del figlio, si lascia morire.
La prima de "I Due Foscari" andrà in scena al Teatro Regio di Parma venerdì 2 Ottobre alle ore 20,00.
Il programma del Festival è disponibile alla pagina:
Programma Festival Verdi 2009

ARTISTI IN VETRINA

Si chiudono stasera le iscrizioni al concorso "Artisti in vetrina", bandito da Le Café des Artistes il 26 agosto scorso. Si ringraziano gli artisti che hanno aderito all'iniziativa!

Informazioni sull'esito del concorso e la gallery dei vincitori saranno disponibili a breve fra queste pagine virtuali.

lunedì 21 settembre 2009

Giuseppe Tornatore e la sua Baarìa

"Baaria è un suono antico, una formula magica, una chiave. La sola in grado di aprire lo scrigno arrugginito in cui si nasconde il senso del mio film più personale. Una storia divertente e malinconica, di grandi amori e travolgenti utopie. Una leggenda affollata di eroi, ma é anche il nome di un paese siciliano dove la vita degli uomini si dipana lungo il corso principale. Poche centinaia di metri, tutto sommato. Ma percorrendole avanti e indietro per anni, puoi imparare ciò che il mondo intero non saprà mai insegnarti." (G. Tornatore)
Nella sua Baarìa Giuseppe Tornatore ha vissuto fino a 28 anni, troppi, a suo dire, citando Tomasi di Lampedusa.
"II mio rapporto con la Sicilia è quello, contraddittorio e tumultuoso, di ogni siciliano che se n'è andato tardi. Sono nato a Bagheria e vi sono stato fino all'età di ventotto anni. Troppi per il principe Fabrizio Salina, che sosteneva si dovesse abbandonare la Sicilia prima del diciassettesimo compleanno. Per impedire al nostro carattere d'assimilare i difetti dei siciliani. Io, dunque, ho avuto il tempo per assorbirli tutti. E primo fra tutti, certamente, il credere che il luogo in cui siamo nati sia l'ombelico del mondo, se non il mondo stesso. Ultimo, ma non meno grave, l'effimero rifugiarci nel limbo dei ricordi una volta appurato che il mondo, in realtà, era sempre stato da un'altra parte e girava anche senza di noi. Ma, per quanto mi riguarda, è proprio stando da un'altra parte, lontano, che la mia memoria, o, se si vuole, la nostalgia, mi restituisce in tutta la sua purezza la Sicilia che mi porto nel cuore."

Questione di lingua

Baarìa uscirà il 25 settembre, nella versione originale in siciliano nelle sale dell'isola e e nel mondo. Da Reggio Calabria a Bardonecchia, invece, ci attende la versione doppiata in un italiano sicilianizzato. Restano oscure le ragioni per cui la produzione abbia optato per la distribuzione nel resto della penisola di una versione linguisticamente rivisitata, lontana dal dialetto baariota del tempo, piuttosto che mantenere quella originale con i sottotitoli, così come negli altri Paesi del mondo.

Colonna sonora

A firmare la colonna sonora di Baarìa è il maestro Ennio Morricone, colloaboratore di Tornatore fin dai tempi di Nuovo Cinema Paradiso, indimenticabile capolavoro del cinema italiano.

ARTISTI IN VETRINA: concorso in chiusura

Si avvicina la scadenza del primo concorso "ARTISTI IN VETRINA" bandito da Le Café des Artistes il 26 agosto scorso. Restano solo nove giorni per iscriversi ed inviare le proprie opere, come da regolamento.
Le opere sinora pervenute sono frutto della ricerca personale di artisti veramente originali. Scegliere le prime 5 sarà davvero difficile!
Per ogni eventuale informazione inviare un'email all'indirizzo: artisticafe@gmail.com

giovedì 10 settembre 2009

FESTIVAL DELLA FILOSOFIA 2009


Vuoi mettere una sera a cena crescentine al lardo, passatelli in brodo, maialino al latte e torta della nonna, il tutto inaffiato da rubicondo lambrusco modenese? Non è un festival dei buoni sapori, ma di buoni sapori si intende lo stesso, al punto da proporre diversi "menù filosofici". E' il FestivalFilosofia di Modena, Carpi e Sassuolo. Dal 18 al 20 Settembre lezioni magistrali, incontri, menù filosofici, laboratori e attività di svago culturale sul tema "Comunità". Intereverranno filosofi italiani e stranieri, fra i quali: Marc Auge', Aldo Bonomi, Massimo Cacciari, Piero Coda (teologo), Adriano Fabris, Maurizio Ferraris, Umberto Galimberti, Tullio Gregory, Salvatore Natoli, Vandana Shiva, Chrostoph Wulf, solo per citrarne alcuni.
La partecipazione agli eventi è gratuita.
Per consultare il programma del festival:

Festivalfilosofia


lunedì 7 settembre 2009

Al via la nuova edizione del Festival della Letteratura di Mantova

Si accendono le luci dal 9 al 13 Settembre sulla cittadina lombarda che ospita il Festival della Letteratura.
Numerosi i nomi di spicco fra gli scrittori e gli intellettuali di casa nostra, ma non solo. Ad inaugurare la serata del 9 settembre prossimo, alle 21,15 in Piazza Castello è Luis Sepulveda.
Alcuni nomi fra i tantissimi: Marc Auge', Muriel Barbery, Erri De Luca, Umberto Galimberti, Margaret Mazzantini, Melania Mazzucco, Bianca Pitzorno, Tiziano Scarpa, vincitore del Premio Strega 2009.
La manifestazione coinvolgerà scrittori di tutte le età: venerdì 11 settembre alle 21,30 Owen Martell, Gabriele Dadati e Anne Fine, insieme per il primo incontro di "SCRITTURE GIOVANI 2009". Saranno presenti inoltre stand e laboratori creativi per i giovanissimi lettori e per i più piccoli, tra giochi, colori e la magia dei racconti.

Per consultare il programma, prenotare e acquistare i biglietti:

FESTILVALETTERATURA



mercoledì 26 agosto 2009

1°Concorso di Pittura "ARTISTI IN VETRINA"


Le Café des Artistes bandisce il 1°Concorso di pittura "ARTISTI IN VETRINA", aperto ad artisti italiani e stranieri che abbiano compiuto 18 anni.

Partecipare è semplice!

1) Collegati a http://cafeartistes.blogspot.com/ e iscriviti fra i LETTORI FISSI.

2) Invia alla segreteria del premio una foto in formato digitale del tuo quadro (max. 500 KB) corredata da una breve descrizione dell'opera e indicazione della tecnica utilizzata all'indirizzo email: artisticafe@gmail.com

3) Le opere partecipanti devono essere frutto della propria creatività. A tale scopo il concorrente si impegna ad inviare alla segreteria del premio, unitamente alla fotografia del proprio quadro, la seguente dichiarazione:

"Io sottoscritto/a (NOME e COGNOME) dichiaro di partecipare al 1°Concorso di pittura "ARTISTI IN VETRINA", con la seguente opera (TITOLO DEL QUADRO), frutto del mio ingegno e della mia personale creatività. "

Le Café des Artistes sceglierà le 5 opere ritenute migliori fra quelle pervenute all'indirizzo email della segreteria del premio entro e non oltre il 30 Settembre 2009.
Le opere scelte verranno esposte nella galleria virtuale permanente di Le Café des Artistes.

La partecipazione al concorso è gratuita.

I dati inviati alla segreteria del premio all'indirizzo email artisticafe@gmail.com verranno utilizzati ai soli fini del concorso in oggetto.


In alto a destra: Joan Miró, Le Chanteur - The Singing Fish

martedì 25 agosto 2009

DALLA CATALUNYA AI PIRENEI FRANCESI

Un viaggio non avviene mai per caso. Mille ragioni, più meno consce ci spingono verso una meta o un'altra. Nelle scienze umane spesso il viaggio è visto come metafora di una ricerca interiore: un mettersi alla prova, tentando di scoprire qualcosa fuori di sé per attivare risorse dentro di sé, rispolverare antichi ricordi o trovare nuove motivazioni per la propria esistenza.
Un viaggio a Barcellona non è mai per caso.
Il rumore dei clacson delle auto che sfrecciano veloci sulle bretelle stradali, percorrere a piedi un ponte che prolunga la passeggiata fino al mare (Rambla de mar) e oltre, statue in mezzo al mare, un centro commerciale sull'acqua e ovunque un cicaleccio infinito di persone (turisti, avventori, girovaghi, sulla rambla ben pochi catalani). Fra questo magma di materiale umano multiforme e ogni giorno vario, svettano silenziose e maestose chiese gotiche e romaniche, che invitano il popolo chiassoso alla meditazione.
Gira vorticosa intorno ai suoi palazzi, alle vie sempre nuove di gente e di colori, di suoni e di danze una metropoli viva, una delle poche in Europa a non essersi chiusa dietro le cortine di un museo a cielo aperto. Barcellona oggi è gioia e accoglienza delle differenze e delle innumerevoli contraddizioni umane, è cultura che si rinnova, è spazio per un'arte che chiede di essere viva e presente con la voce delle nuove generazioni. MACBA per dare un'occhiata all'arte contemporanea.
Da non perdere la FUNDACIO' JOAN MIRO'. Fondata dallo stesso artista, nella splendida cornice del parco del Montjuïc, ospita nella collezione permanente molte delle sue tele, disegni, oltre ad esposizioni temporanee, fra le quali si segnala l'attuale "Mirò - Dupin. Art i poesia", in corso fino al 18 ottobre prossimo.
I catalani di Barcellona ti accolgono calorosamente, conoscono anche un po' di italiano, ma arricciano il naso se parli in spagnolo (castigliano), fieri della loro identità culturale e linguistica.
Un giro al Mercat della Boqueria, uno dei più grandi in Europa, dove festosamente fanno bella mostra di sé frutta e verdura locali ed esotiche, pesce e specialità alimentari di ogni tipo. Un tripudio di colori immortalato dalle fotocamere di turisti e artisti che si aggirano fra i banchi del mercato in cerca dell'angolazione migliore per immortalare un momento il cui profumo resterà solo nella memoria.
E come lasciare Barcellona senza aver visitato i luoghi frutto della creazione di una delle anime più geniali ed elevate dell'architettura catalana?
Antoni Gaudì non lascia indifferenti: davanti alla Pedrera, alla Casa Batlló o al Parc Güell. Ambientazioni fiabesche, ricerca, studio e riproduzione creativa delle forme macroscopiche e microscopiche della natura nei suoi edifici. Una visita alla Sagrada Familia è un'occasione per appagare l'occhio ed aprire il cuore al simbolismo dell'architetto catalano, ma anche per contribuire praticamente all'ultimazione della chiesa: il costo del biglietto viene infatti devoluto a questa iniziativa.
"L'architetto di Dio", morto sotto un tram all'età di 74 anni, ha dedicato la sua vita allo studio, alla riflessione e alla meditazione che si è spinta fino alla visione mistica. Per lui: "L'uomo si muove in un mondo a due dimensioni e gli angeli in un mondo tridimensionale. A volte, dopo molti sacrifici, dopo un dolore prolungato e lacerante, l'architetto arriva per alcuni istanti a vedere la tridimensionalità degli angeli. L'architettura che nasce da questa ispirazione produce frutti che saziano generazioni."

Lasciando Barcelona il viaggio prosegue sulla Costa Brava. Percorrendo il cammino lungo le mura del castello di Tossa de Mar, a picco sul mare azzurro, si arriva al Museu Municipal, dove è custodita l'ultima tela dipinta da Chagall in Spagna. Proseguendo per Sant Feliu de Guixols, si scoprono gli edifici modernisti che si affacciano sulla lunga spiaggia dorata di Sant Pol. Ottimi ristoranti e cucina locale e creativa a base di pesce non mancano. Gustoso il baccalà alla catalana, con sugo di pomodoro, pinoli e uvetta passa, ma è facile lasciarsi tentare dalla maestria e creatività degli chef di questo angolo di Mediterraneo, che propongono i piatti più orginali.

Per chi volesse tentare il viaggio in automobile (possibilmente a metano, con un occhio al portafoglio e uno all'ambiente), perché non addentrarsi tra i Pirenei, luogo di confine incantevole? Villaggi silenziosi, corsi d'acqua dove fare rafting e una natura nel pieno della sua bellezza.
Il viaggio prosegue oltre i castelli dei paesi catari, per arrivare fino a quel piccolo paesino, sconosciuto fino a 151 anni fa, quando una ragazzina quattordicenne conobbe la "Signora", così come lei la chiamò sempre.
La cittadina di Bernardette Soubirous non è più la stessa. Centinaia di negozietti e milioni di persone ne affollano ogni vicolo, ma l'atmosfera del Santuario è sempre uguale. Ritornare a Lourdes significa alienarsi dal frastuono della quotidianità e ricongiungersi con la parte più autentica di sé, in un'apertura umile e sconfinata verso il Trascendente.

Il lungo viaggio del rientro in Italia, intervallato da una breve tappa in Camargue, permette di riposarsi e prendere spunto per un itinerario futuro da dedicare interamente a questa zona e ai paesi più caratteristici della Provenza.

Chi visita con curiosità e interesse Barcellona, spesso vuole ritornare. Nessuna occasione è migliore del 23 aprile, festa di Sant Jordi: la città è invasa di rose e libri che le persone si scambiano in segno d'amore.


Silvia Cusumano

giovedì 25 giugno 2009

Le muse sotto il cielo di Parma. Milena Vukotic chiude la quinta edizione del Parma Poesia Festival


Parma - Si è conclusa ieri sera con la presenza di Milena Vukotic la quinta edizione della keremesse culturale Parma Poesia Festival, che ha coinvolto poeti, letterati e non solo, dal 18 al 24 giugno. Alberto Bevilacqua, Aldo Busi, Corrado Augias, Gianrico Carofiglio, Vincenzo Cerami, Guido Ceronetti e Silvio Ramat sono alcune fra le personalità che hanno fatto risuonare per altri versi (questo il titolo dell'edizione del festival) i chiostri, le biblioteche, i palazzi d'epoca e le piazze parmigiane. Straordinaria la partecipazione del pubblico che anche quest'anno ha risposto con entusiasmo all'iniziativa. La città ha indossato il suo abito migliore e ha offerto la possibilità ai visitatori di partecipare agli incontri culturali durante tutto l'arco della giornata.
Non solo poesia al Parma Poesia Festival, ma anche musica e cinema. Oltre alla presenza di Mogol (perfetta sintesi di come la musica incontri la poesia), artisti come il jazzista Paolo Fresu che ieri sera ha accompagnato con le sue musiche "E.D. : la mia lettera al mondo", spettacolo dedicato ad Emily Dickinson, con Milena Vukotic e diretto da Giorgia De Negri, registrando il tutto esaurito.
Nell'ambito della manifestazione culturale, lunedì scorso, una serata presso il cinema Astra dedicata al "Futurismo nel cinema. Declamazione futurista", con letture di Antonio Petrocelli tratte dai testi più celebri della poesia futurista, secondo lo stile declamatorio marinettiano. A seguire "Metropolis" di Fritz Lang, capolavoro del cinema muto del 1927, è stato accompagnato con musiche dal vivo da Marco Dalphane al pianoforte e Francesca Aste al synth.
Non ci resta che attendere una nuova edizione, per rivedere le muse al completo sotto il cielo di Parma.

Silvia Cusumano

mercoledì 10 giugno 2009

I giardini di Giverny al Palazzo Reale di Milano

Milano - "Monet e il tempo delle ninfee", una splendida occasione per lasciarsi incantare fino al 27 settembre al Palazzo Reale di Milano, dalla rarefatta bellezza di venti capolavori del maestro francese, provenienti dal Museo Marmottan di Parigi. L'una dopo l'altra le tele mostrano la passione di Monet per la bellezza impalpabile nelle forme, nei colori di un giardino acquatico creato con tanto cura e amore, quanti ne investiva nella rappresentazione stessa dell'opera d'arte.
Giverny era il sogno di una vita. Accanto al giardino francese, Monet diede vita al suo gioiello, il giardino giapponese, che costituì, da quel momento in poi, la materia prima della sua ricerca artistica. Le venti tele, che Monet ha dipinto fra il 1900 e il 1923, ricostruiscono il percorso che lo ha portato a cercare di trasferire dal suo giardino alla sua arte i salici piangenti, le ninfee, i ponti giapponesi, i fiori di ciliegio e gli iris. Accarezzando la tela, così come il suo sguardo accarezzava le ninfee nello stagno, Monet cercò di esprimere attraverso i tocchi del pennello e le sfumature dei colori, la spiritualità sottesa alle forme incantevoli che popolavano il suo giardino. Un pennello sapiente, che ci ha restituito, non solo la bellezza esteriore delle forme, quanto la magia evocata da esse.
Impreziosiscono la mostra sessanta stampe di Hokusai e Hiroshige, provenienti dal Museo Guimet di Parigi, che ben mostrano l'influenza dell'arte giapponese sull'artista. Al termine del percorso espositivo è possibile visionare la tavolozza di Monet e un filmato d'epoca che lo ritrae a Giverny all'opera fra tele e pennelli.
Le ninfee di Giverny fluttuano ancora nell'acqua e si mostrano attraverso i colori cangianti e le sfumature delicate, a ricordarci che chi le ha amate ci ha svelato la loro magia attraverso i suoi occhi.

"Tutti discutono la mia arte e affermano di comprenderla, come se fosse necessario comprendere, quando invece basterebbe amare." (Claude Monet)


Silvia Cusumano

In alto a sinistra: Claude Monet, Nimphéas. Effet du soir, olio su tela, 1887



Orari mostra e prenotazioni


lunedì 8 giugno 2009

A Villa Olmo una mostra per celebrare i Maestri dell'Avanguardia Russa

Como - Nella splendida cornice di Villa Olmo fino al 26 luglio rivivono i capolavori di Marc Chagall, Vassily Kandinsky e Kazimir Malevic. La mostra, curata da Sergio Gaddi, assessore alla cultura del Comune di Como e da Evgenia Petrova, direttore scientifico del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, presenta ottanta opere tra olii, tempere e disegni provenienti dalle più importanti collezioni pubbliche russe, fra le quali il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, e da numerosi collezionisti privati.
Il percorso espositivo guida lo spettatore fra le realizzazioni di Marc Chagall del primo periodo russo, dove domina il legame ambivalente con la città natale, Vitebsk, per proseguire poi con le opere del 1914 e del 1915, e rischiare di rimanere rapiti dall'emozione senza tempo de "Gli amanti in blu", e dal simbolismo de "Lo specchio".
Kandinsky ammalia dapprima con la sua "Amazzone sulle montagne" (1918) e poi ci invita a seguirlo nella sua ricerca artistica, documentata da citazioni del volume "Lo spirituale nell'arte", con straordinarie tele astratte come "Composizione", "Paesaggio" e "Crepuscolo".
Il percorso prosegue con 20 opere di Malevic, dal Post-Impressionismo all'esperienza cubofuturista fino al Suprematismo del celebre "Quadrato rosso" (1915), per poi tornare alla rappresentazione figurativa con le tele degli anni Trenta.

Una sopresa nell'excursus artistico fra le stanze di Villa Olmo è la scoperta delle tele del moscovita Pavel Filonov, maestro dell'arte analitica, ancora poco noto al pubblico italiano. Dimenticato dopo la sua morte, avvenuta per fame nel 1941 durante l'assedio nazista di Leningrado e riscoperto solo negli anni Settanta, Filonov si dimostra artista dotato di espressività dirompente, evocativa, a tratti visionaria.

Silvia Cusumano

A destra, dall'alto:
Chagall, Gli amanti in blu, olio su cartone, 1914
Kandinsky, Due ovali, olio su tela, 1919



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