Un viaggio non avviene mai per caso. Mille ragioni, più meno consce ci spingono verso una meta o un'altra. Nelle scienze umane spesso il viaggio è visto come metafora di una ricerca interiore: un mettersi alla prova, tentando di scoprire qualcosa fuori di sé per attivare risorse dentro di sé, rispolverare antichi ricordi o trovare nuove motivazioni per la propria esistenza.
Un viaggio a Barcellona non è mai per caso.
Il rumore dei clacson delle auto che sfrecciano veloci sulle bretelle stradali, percorrere a piedi un ponte che prolunga la passeggiata fino al mare (Rambla de mar) e oltre, statue in mezzo al mare, un centro commerciale sull'acqua e ovunque un cicaleccio infinito di persone (turisti, avventori, girovaghi, sulla rambla ben pochi catalani). Fra questo magma di materiale umano multiforme e ogni giorno vario, svettano silenziose e maestose chiese gotiche e romaniche, che invitano il popolo chiassoso alla meditazione.
Gira vorticosa intorno ai suoi palazzi, alle vie sempre nuove di gente e di colori, di suoni e di danze una metropoli viva, una delle poche in Europa a non essersi chiusa dietro le cortine di un museo a cielo aperto. Barcellona oggi è gioia e accoglienza delle differenze e delle innumerevoli contraddizioni umane, è cultura che si rinnova, è spazio per un'arte che chiede di essere viva e presente con la voce delle nuove generazioni. MACBA per dare un'occhiata all'arte contemporanea.
Da non perdere la FUNDACIO' JOAN MIRO'. Fondata dallo stesso artista, nella splendida cornice del parco del Montjuïc, ospita nella collezione permanente molte delle sue tele, disegni, oltre ad esposizioni temporanee, fra le quali si segnala l'attuale "Mirò - Dupin. Art i poesia", in corso fino al 18 ottobre prossimo.
Un viaggio a Barcellona non è mai per caso.
Il rumore dei clacson delle auto che sfrecciano veloci sulle bretelle stradali, percorrere a piedi un ponte che prolunga la passeggiata fino al mare (Rambla de mar) e oltre, statue in mezzo al mare, un centro commerciale sull'acqua e ovunque un cicaleccio infinito di persone (turisti, avventori, girovaghi, sulla rambla ben pochi catalani). Fra questo magma di materiale umano multiforme e ogni giorno vario, svettano silenziose e maestose chiese gotiche e romaniche, che invitano il popolo chiassoso alla meditazione.
Gira vorticosa intorno ai suoi palazzi, alle vie sempre nuove di gente e di colori, di suoni e di danze una metropoli viva, una delle poche in Europa a non essersi chiusa dietro le cortine di un museo a cielo aperto. Barcellona oggi è gioia e accoglienza delle differenze e delle innumerevoli contraddizioni umane, è cultura che si rinnova, è spazio per un'arte che chiede di essere viva e presente con la voce delle nuove generazioni. MACBA per dare un'occhiata all'arte contemporanea.
Da non perdere la FUNDACIO' JOAN MIRO'. Fondata dallo stesso artista, nella splendida cornice del parco del Montjuïc, ospita nella collezione permanente molte delle sue tele, disegni, oltre ad esposizioni temporanee, fra le quali si segnala l'attuale "Mirò - Dupin. Art i poesia", in corso fino al 18 ottobre prossimo.
I catalani di Barcellona ti accolgono calorosamente, conoscono anche un po' di italiano, ma arricciano il naso se parli in spagnolo (castigliano), fieri della loro identità culturale e linguistica.
Un giro al Mercat della Boqueria, uno dei più grandi in Europa, dove festosamente fanno bella mostra di sé frutta e verdura locali ed esotiche, pesce e specialità alimentari di ogni tipo. Un tripudio di colori immortalato dalle fotocamere di turisti e artisti che si aggirano fra i banchi del mercato in cerca dell'angolazione migliore per immortalare un momento il cui profumo resterà solo nella memoria.
E come lasciare Barcellona senza aver visitato i luoghi frutto della creazione di una delle anime più geniali ed elevate dell'architettura catalana?
Antoni Gaudì non lascia indifferenti: davanti alla Pedrera, alla Casa Batlló o al Parc Güell. Ambientazioni fiabesche, ricerca, studio e riproduzione creativa delle forme macroscopiche e microscopiche della natura nei suoi edifici. Una visita alla Sagrada Familia è un'occasione per appagare l'occhio ed aprire il cuore al simbolismo dell'architetto catalano, ma anche per contribuire praticamente all'ultimazione della chiesa: il costo del biglietto viene infatti devoluto a questa iniziativa.
"L'architetto di Dio", morto sotto un tram all'età di 74 anni, ha dedicato la sua vita allo studio, alla riflessione e alla meditazione che si è spinta fino alla visione mistica. Per lui: "L'uomo si muove in un mondo a due dimensioni e gli angeli in un mondo tridimensionale. A volte, dopo molti sacrifici, dopo un dolore prolungato e lacerante, l'architetto arriva per alcuni istanti a vedere la tridimensionalità degli angeli. L'architettura che nasce da questa ispirazione produce frutti che saziano generazioni."
Lasciando Barcelona il viaggio prosegue sulla Costa Brava. Percorrendo il cammino lungo le mura del castello di Tossa de Mar, a picco sul mare azzurro, si arriva al Museu Municipal, dove è custodita l'ultima tela dipinta da Chagall in Spagna. Proseguendo per Sant Feliu de Guixols, si scoprono gli edifici modernisti che si affacciano sulla lunga spiaggia dorata di Sant Pol. Ottimi ristoranti e cucina locale e creativa a base di pesce non mancano. Gustoso il baccalà alla catalana, con sugo di pomodoro, pinoli e uvetta passa, ma è facile lasciarsi tentare dalla maestria e creatività degli chef di questo angolo di Mediterraneo, che propongono i piatti più orginali.
Per chi volesse tentare il viaggio in automobile (possibilmente a metano, con un occhio al portafoglio e uno all'ambiente), perché non addentrarsi tra i Pirenei, luogo di confine incantevole? Villaggi silenziosi, corsi d'acqua dove fare rafting e una natura nel pieno della sua bellezza.
Il viaggio prosegue oltre i castelli dei paesi catari, per arrivare fino a quel piccolo paesino, sconosciuto fino a 151 anni fa, quando una ragazzina quattordicenne conobbe la "Signora", così come lei la chiamò sempre.
La cittadina di Bernardette Soubirous non è più la stessa. Centinaia di negozietti e milioni di persone ne affollano ogni vicolo, ma l'atmosfera del Santuario è sempre uguale. Ritornare a Lourdes significa alienarsi dal frastuono della quotidianità e ricongiungersi con la parte più autentica di sé, in un'apertura umile e sconfinata verso il Trascendente.
Il lungo viaggio del rientro in Italia, intervallato da una breve tappa in Camargue, permette di riposarsi e prendere spunto per un itinerario futuro da dedicare interamente a questa zona e ai paesi più caratteristici della Provenza.
Chi visita con curiosità e interesse Barcellona, spesso vuole ritornare. Nessuna occasione è migliore del 23 aprile, festa di Sant Jordi: la città è invasa di rose e libri che le persone si scambiano in segno d'amore.
Un giro al Mercat della Boqueria, uno dei più grandi in Europa, dove festosamente fanno bella mostra di sé frutta e verdura locali ed esotiche, pesce e specialità alimentari di ogni tipo. Un tripudio di colori immortalato dalle fotocamere di turisti e artisti che si aggirano fra i banchi del mercato in cerca dell'angolazione migliore per immortalare un momento il cui profumo resterà solo nella memoria.
E come lasciare Barcellona senza aver visitato i luoghi frutto della creazione di una delle anime più geniali ed elevate dell'architettura catalana?
Antoni Gaudì non lascia indifferenti: davanti alla Pedrera, alla Casa Batlló o al Parc Güell. Ambientazioni fiabesche, ricerca, studio e riproduzione creativa delle forme macroscopiche e microscopiche della natura nei suoi edifici. Una visita alla Sagrada Familia è un'occasione per appagare l'occhio ed aprire il cuore al simbolismo dell'architetto catalano, ma anche per contribuire praticamente all'ultimazione della chiesa: il costo del biglietto viene infatti devoluto a questa iniziativa.
"L'architetto di Dio", morto sotto un tram all'età di 74 anni, ha dedicato la sua vita allo studio, alla riflessione e alla meditazione che si è spinta fino alla visione mistica. Per lui: "L'uomo si muove in un mondo a due dimensioni e gli angeli in un mondo tridimensionale. A volte, dopo molti sacrifici, dopo un dolore prolungato e lacerante, l'architetto arriva per alcuni istanti a vedere la tridimensionalità degli angeli. L'architettura che nasce da questa ispirazione produce frutti che saziano generazioni."
Lasciando Barcelona il viaggio prosegue sulla Costa Brava. Percorrendo il cammino lungo le mura del castello di Tossa de Mar, a picco sul mare azzurro, si arriva al Museu Municipal, dove è custodita l'ultima tela dipinta da Chagall in Spagna. Proseguendo per Sant Feliu de Guixols, si scoprono gli edifici modernisti che si affacciano sulla lunga spiaggia dorata di Sant Pol. Ottimi ristoranti e cucina locale e creativa a base di pesce non mancano. Gustoso il baccalà alla catalana, con sugo di pomodoro, pinoli e uvetta passa, ma è facile lasciarsi tentare dalla maestria e creatività degli chef di questo angolo di Mediterraneo, che propongono i piatti più orginali.
Per chi volesse tentare il viaggio in automobile (possibilmente a metano, con un occhio al portafoglio e uno all'ambiente), perché non addentrarsi tra i Pirenei, luogo di confine incantevole? Villaggi silenziosi, corsi d'acqua dove fare rafting e una natura nel pieno della sua bellezza.
Il viaggio prosegue oltre i castelli dei paesi catari, per arrivare fino a quel piccolo paesino, sconosciuto fino a 151 anni fa, quando una ragazzina quattordicenne conobbe la "Signora", così come lei la chiamò sempre.
La cittadina di Bernardette Soubirous non è più la stessa. Centinaia di negozietti e milioni di persone ne affollano ogni vicolo, ma l'atmosfera del Santuario è sempre uguale. Ritornare a Lourdes significa alienarsi dal frastuono della quotidianità e ricongiungersi con la parte più autentica di sé, in un'apertura umile e sconfinata verso il Trascendente.
Il lungo viaggio del rientro in Italia, intervallato da una breve tappa in Camargue, permette di riposarsi e prendere spunto per un itinerario futuro da dedicare interamente a questa zona e ai paesi più caratteristici della Provenza.
Chi visita con curiosità e interesse Barcellona, spesso vuole ritornare. Nessuna occasione è migliore del 23 aprile, festa di Sant Jordi: la città è invasa di rose e libri che le persone si scambiano in segno d'amore.
Silvia Cusumano
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